Guida alla mastopessi: il lifting per risollevare un seno cadente

A cura di Dott. Cristiano Biagi

Donna a torso nudo copre il seno con entrambe le mani

La mastopessi, comunemente nota come "lifting delle mammelle", è l'intervento di chirurgia estetica che ha lo scopo di sollevare un seno "caduto" (ptosico), riposizionando la ghiandola mammaria e il complesso areola-capezzolo nella loro corretta posizione. L'obiettivo è restituire armonia e tonicità a un décolleté che ha perso la sua forma originaria.

Perché il seno "cade"? La ptosi mammaria

La ptosi del seno è un processo fisiologico causato principalmente dalla perdita di tono e dall'allungamento dei legamenti di Cooper, una sorta di "reggiseno naturale" che ancora le mammelle alla fascia muscolare. Le cause principali di questo cedimento sono:

  • Il naturale processo di invecchiamento.
  • Gravidanze e allattamento.
  • Importanti e repentini dimagrimenti.
  • Fattori genetici e individuali.

Contrariamente a quanto si possa pensare, l'attività sportiva non previene la ptosi, anzi, può in alcuni casi peggiorarla "asciugando" ulteriormente il seno.

Le tecniche chirurgiche: una questione di cicatrici

Esistono moltissime tecniche di mastopessi, ma per semplicità possiamo classificarle in base alle cicatrici che residuano. La scelta della tecnica corretta dipende dal grado di ptosi del seno.

  • Mastopessi periareolare (round block): Per ptosi lievi, prevede solo una cicatrice circolare attorno all'areola.
  • Mastopessi con cicatrice verticale: Per ptosi più importanti, alla cicatrice periareolare si aggiunge una cicatrice verticale.
  • Mastopessi a "t" invertita: Per i casi di ptosi grave, si aggiunge anche una cicatrice orizzontale nel solco sottomammario.

La scelta della cicatrice giusta

Un chirurgo plastico cercherà sempre di lasciare meno cicatrici possibile. Tuttavia, "forzare" una tecnica con meno cicatrici su un seno molto sceso può portare a un risultato estetico povero, a una recidiva precoce e a cicatrici di pessima qualità. Meglio una cicatrice in più, ben eseguita e che con il tempo diventerà poco visibile, piuttosto che un risultato insoddisfacente.

Trattamenti complementari: mastopessi con aumento o riduzione

Spesso, la mastopessi si associa ad altre procedure per un risultato completo:

  • Se il seno è anche piccolo e svuotato: si esegue una mastoplastica additiva, inserendo una protesi (preferibilmente anatomica) per ripristinare il volume.
  • Se il seno è anche troppo grande: si associa una mastoplastica riduttiva per ridurne il volume.
  • In caso di cedimento generalizzato: la mastopessi può essere eseguita insieme a un'addominoplastica (mommy makeover).

L'intervento: anestesia, dolore e complicanze

Oggi, la maggior parte di questi interventi si esegue in anestesia locale con sedazione profonda, permettendo alla paziente di tornare a casa la sera stessa. Il post-operatorio è generalmente poco doloroso, specialmente nelle mastopessi semplici, e ben controllabile con comuni analgesici. Nel post-operatorio è necessario indossare uno specifico reggiseno contenitivo per circa un mese.

Se ben eseguita, la mastopessi è quasi esente da importanti complicanze. È sempre possibile, comunque, "ritoccare" le cicatrici in un secondo momento con procedure ambulatoriali.