Lifting del viso: la guida alla scelta tra chirurgia e tecnologie non invasive
Chi desidera ringiovanire il viso e il collo si chiede spesso se il lifting chirurgico sia ancora la metodica di preferenza o se esista un'alternativa meno invasiva. Se dieci anni fa la chirurgia era l'unica opzione, oggi la ricerca tecnologica ha introdotto strumenti potenti che affiancano e, in molti casi, sostituiscono il bisturi.
L'obiettivo è sempre lo stesso: capire cosa vuole la paziente e offrirle la soluzione più adatta per un risultato naturale e soddisfacente.
Il lifting chirurgico: la soluzione tradizionale
Il lifting chirurgico è un intervento che prevede lo scollamento della pelle del viso e del collo attraverso un'incisione nascosta davanti e dietro l'orecchio. Prima di rimuovere la pelle in eccesso, si esegue un sollevamento della muscolatura (smas), per garantire la tenuta del risultato nel tempo. È un intervento indicato per pazienti dai 45-50 anni in su, con un recupero che può richiedere dai 10 ai 20 giorni.
Resta una metodica attuale e insostituibile per i pazienti che presentano grandi rilassamenti cutanei e che desiderano un risultato eclatante in tempi rapidi.
Le alternative tecnologiche: radiofrequenza, laser e ultrasuoni
Da circa sette anni, la medicina estetica si avvale di tecnologie non invasive per ridurre i tempi di recupero ed evitare la chirurgia. Ma quanto sono efficaci?
- Laser e luce pulsata: Non hanno una grande utilità nel sollevamento della pelle, ma sono insostituibili per levigarla e renderla più liscia e compatta (resurfacing).
- Infrarossi: Riescono a creare un buon effetto di sospensione, ma non migliorano la qualità della pelle.
La radiofrequenza: la vera alternativa non chirurgica
La mia esperienza personale mi porta a considerare la radiofrequenza come la vera "bacchetta magica" tra le tecnologie non invasive. È l'unica che garantisce risultati eccellenti sia in termini di contrazione (effetto lifting) sia in termini leviganti (miglioramento della texture). I suoi vantaggi sono notevoli:
- Tempi di recupero ridottissimi.
- Nessuna limitazione sul tipo di pelle.
- Possibilità di trattare tutti i distretti corporei.
Attenzione però: in commercio esistono più di 50 tipi di radiofrequenze, ma solo poche offrono risultati realmente apprezzabili.
La strategia vincente: la prevenzione
La tecnologia, e in particolare la radiofrequenza, non è solo una cura, ma anche una potente arma di prevenzione. Applicandola con costanza già a partire dai 35-40 anni, è possibile mantenere la pelle giovane e compatta nel tempo, ritardando o addirittura evitando la necessità di un futuro intervento chirurgico e le relative cicatrici.