Mastoplastica additiva: la guida completa alla scelta delle protesi

A cura di Dott.ssa Cristina Bona

Prima e dopo intervento estetico al seno con abbronzatura visibile

La mastoplastica additiva è uno degli interventi più richiesti in chirurgia estetica. Prima di affrontare questo cambiamento, è fondamentale conoscere l'elemento chiave dell'operazione: le protesi mammarie. Capire cosa sono, come sono fatte e come interagiscono con il nostro corpo è il primo passo per una scelta consapevole e sicura.

La reazione del corpo: la capsula e la contrattura capsulare

Quando una protesi viene inserita, l'organismo la riconosce come un corpo estraneo e, per proteggersi, crea attorno a essa una sottile membrana, una sorta di sacchetto protettivo chiamato capsula periprotesica. Questa è una reazione del tutto normale e fisiologica.

In rari casi, questa capsula può inspessirsi e indurirsi, comprimendo la protesi e rendendola dura al tatto. Questo fenomeno, noto come contrattura capsulare, è l'unica vera complicanza legata all'impianto. Grazie all'evoluzione dei materiali, oggi l'incidenza di questa problematica è ridotta a meno dell'1%.

Miti da sfatare sulle protesi al seno

  • Le protesi mammarie non provocano tumori né allergie.
  • Le protesi moderne non "scoppiano" in aereo o in altre situazioni di pressione.

L'evoluzione delle protesi: sicurezza e materiali moderni

La sicurezza degli impianti è drasticamente aumentata nel corso degli anni. In passato si usavano protesi a superficie liscia con gel di silicone liquido. Oggi, la tecnologia ha fatto passi da gigante:

  • Gel di silicone coeso: Il contenuto delle protesi è un gel denso che, anche in caso di rottura dell'involucro, non si disperde nei tessuti, eliminando il rischio di reazioni avverse.
  • Superficie testurizzata: L'esterno della protesi è ruvido, con micro-avvallamenti che ostacolano l'organizzazione eccessiva dei fibroblasti, riducendo drasticamente il rischio di contrattura capsulare.

La scelta della protesi perfetta: forma e dimensioni

La scelta dell'impianto è un processo su misura. Le forme principali sono due:

  • Protesi rotonde: Forniscono un riempimento omogeneo, con maggiore pienezza nel polo superiore del seno.
  • Protesi anatomiche (a goccia): Ricalcano la forma naturale della mammella, con più volume nel polo inferiore.

La decisione su forma, diametro e proiezione viene presa dal chirurgo dopo un'attenta analisi della fisicità della paziente, considerando parametri come l'ampiezza delle spalle, la circonferenza del torace e l'altezza.

Domande frequenti sulla mastoplastica additiva

Le protesi vanno cambiate?

Le protesi di ultima generazione sono garantite a vita e non richiedono una sostituzione programmata. Vengono rimosse o sostituite solo in caso di complicanze o se la paziente desidera un cambiamento.

Dove viene fatta l'incisione?

La via d'accesso preferita è quella periareolare, con una piccola incisione lungo il bordo dell'areola che nel tempo diventa quasi invisibile. Se l'areola è troppo piccola, si opta per un'incisione nel solco sottomammario.

Dove viene posizionata la protesi?

La scelta dipende dallo spessore della ghiandola mammaria. Se la paziente ha una buona copertura ghiandolare, si può optare per un posizionamento sottoghiandolare. Se invece la paziente è molto magra e con poco seno, si preferisce il posizionamento sottomuscolare per garantire una migliore copertura della protesi.

Potrò ancora allattare o fare una mammografia?

Sì. L'intervento non compromette la possibilità di allattare, poiché i dotti galattofori non vengono intaccati. Anche gli esami diagnostici come ecografie e mammografie possono essere eseguiti senza problemi, in quanto la ghiandola mammaria rimane sempre al di sopra della protesi.

Come funziona il post-operatorio?

L'intervento può essere eseguito in anestesia locale con sedazione o generale. Dopo un'anestesia generale, è consigliato il ricovero di una notte per monitorare la paziente e rimuovere i drenaggi il mattino seguente, riducendo così il rischio di ematomi.