Scleroterapia per le varici: come eliminare vene varicose e capillari
Le varici, o vene varicose, non sono solo un inestetismo, ma una vera e propria patologia del sistema circolatorio. Si tratta di dilatazioni delle vene superficiali, soprattutto delle gambe, all'interno delle quali il sangue ristagna e refluisce verso il basso, anziché risalire correttamente verso il cuore. È fondamentale correggere questa anomalia per evitare conseguenze sulla salute.
Perché è importante trattare le varici: i rischi da non sottovalutare
Ignorare la presenza di vene varicose può portare a un progressivo peggioramento della condizione e all'insorgenza di complicanze anche serie. Tra i principali rischi troviamo:
- Peggioramento della micro varicosità esistente (i cosiddetti "capillari dilatati").
- Aumento progressivo del calibro e del numero delle varici.
- Tromboflebite superficiale: la vena si infiamma e al suo interno si forma un coagulo di sangue.
- Alterazioni della pelle, con infiammazioni che possono evolvere fino a vere e proprie ulcere.
- Aumento del rischio di trombosi venosa profonda, una condizione più grave in cui un coagulo si forma in una vena profonda.
La scleroterapia: la soluzione per chiudere le vene malate
Per limitare queste complicanze è necessario curare le vene responsabili del reflusso. Tra i vari metodi disponibili, la scleroterapia rappresenta una delle soluzioni più efficaci e meno invasive.
Come si svolge una seduta?
La procedura è semplice e viene eseguita in ambulatorio. Consiste nell'iniettare, direttamente all'interno della vena varicosa, una specifica sostanza sclerosante. Durante una singola seduta possono essere effettuate una o più iniezioni in punti diversi.
Il farmaco iniettato provoca un'irritazione controllata della parete interna della vena, determinandone la chiusura e il successivo riassorbimento. Il sangue, di conseguenza, devia il suo percorso verso le vene sane. Al termine del trattamento, viene applicata una compressione (tramite bendaggio o calza elastica) da mantenere per un periodo variabile, al fine di ottimizzare il risultato.