Cellulite: la guida a cause, stadi e terapie efficaci

A cura di Dott. Andrea Menichelli

Donna in slip bianco tiene una rosa arancione vicino al gluteo

La cellulite, o più correttamente PEFS (Panniculopatia Edemato-Fibro-Sclerotica), non è un semplice inestetismo, ma una vera e propria patologia del tessuto sottocutaneo. Si manifesta con un'ipertrofia delle cellule adipose e una marcata ritenzione idrica, causate da un'alterazione del sistema venoso e linfatico. È fondamentale capirne le cause e gli stadi per poterla affrontare nel modo più corretto.

I fattori scatenanti: perché compare la cellulite?

Le cause della cellulite sono molteplici e spesso interconnesse. Tra i principali fattori che ne favoriscono la comparsa troviamo:

  • Fattori ormonali: Gli estrogeni favoriscono la ritenzione idrica e l'accumulo di adipe, motivo per cui le donne sono maggiormente predisposte.
  • Predisposizione genetica e familiarità.
  • Stile di vita: Sedentarietà, fumo, alcol, stress e un'alimentazione scorretta (ricca di sale e grassi) sono potenti aggravanti.
  • Abitudini posturali: Stare a lungo in piedi o seduti, accavallare le gambe, indossare abiti stretti o tacchi alti ostacola la circolazione.
  • Problemi vascolari e insufficienza veno-linfatica.

Riconoscere la cellulite: le diverse tipologie

La PEFS evolve attraverso vari stadi, che corrispondono a diverse tipologie di cellulite, ognuna con le sue caratteristiche.

Cellulite compatta

Dura al tatto e talvolta dolente, colpisce soprattutto soggetti con una buona tonicità muscolare. Si localizza su cosce, glutei e ginocchia ed è la forma più comune e più facile da trattare.

Cellulite molle

Caratterizzata da noduli sclerotizzati, si presenta spesso in persone di mezza età con scarsa attività fisica o che hanno subito variazioni di peso. Le zone più colpite sono l'interno coscia e le braccia.

Cellulite edematosa

È lo stadio più avanzato e difficile da trattare. Dolente al tatto, ha un aspetto gonfio e spugnoso ed è associata a un importante ristagno di liquidi e a insufficienza venosa, localizzandosi principalmente sugli arti inferiori.

La strategia vincente: prevenzione e terapia

La cosa più importante è agire in tempo. La cellulite è una patologia progressiva: più lo stadio è avanzato, più sarà difficile da curare.

La prevenzione: le regole d'oro

Prevenire significa adottare uno stile di vita sano: bere molta acqua, seguire un'alimentazione corretta, fare sport, evitare abiti stretti, fumo e alcol, e mantenere il peso forma.

La terapia medica: un approccio combinato

Quando la prevenzione non basta, la medicina estetica offre soluzioni concrete. Se in passato si usava prevalentemente la mesoterapia, oggi la tecnologia ci offre un grande aiuto con trattamenti come la lipocavitazione e la radiofrequenza. A mio avviso, però, il trattamento principe per la cura della cellulite è la carbossiterapia.

Questa magnifica tecnologia, tramite l'uso di anidride carbonica, ossigena il microcircolo, migliorandolo notevolmente e riducendo i classici "buchi" su glutei e cosce.

Il protocollo corretto con la carbossiterapia

È fondamentale seguire un protocollo corretto: non basta una sola seduta. Servono da un minimo di 8 a un massimo di 15 sedute per ottenere un miglioramento significativo, da effettuarsi con frequenza settimanale. I trattamenti possono anche essere combinati (es. carbossiterapia e radiofrequenza) per un risultato potenziato.

L'importanza di affidarsi a un professionista

Curare la cellulite significa affrontare una patologia. Per questo è essenziale rivolgersi a un medico estetico qualificato, che ha una visione ampia della medicina (dalla nutrizione alla farmacologia) e che può costruire insieme al paziente un percorso terapeutico mirato e sicuro.