Peeling chimico: la guida al trattamento che rigenera la pelle
Il peeling chimico è una pratica antica, nota fin dai tempi di Greci e Romani, ma la sua evoluzione moderna l'ha trasformato in uno dei trattamenti più efficaci della medicina estetica. Se il suo nome deriva dall'inglese "to peel" (sbucciare), oggi il concetto va ben oltre la semplice esfoliazione: il peeling è diventato un vero e proprio trattamento di biorigenerazione cutanea.
Peeling chimico: non solo esfoliazione, ma biorigenerazione
L'approccio moderno al peeling non si limita a rimuovere lo strato superficiale della pelle. L'obiettivo è innescare un processo di rinnovamento profondo. Scientificamente, il trattamento provoca:
- Un'esfoliazione controllata che elimina le cellule morte e le impurità.
- Una stimolazione dei fibroblasti, le cellule responsabili della produzione di nuovo collagene ed elastina.
In questo modo, la cute viene spinta a rigenerarsi dall'interno, diventando più compatta, elastica e luminosa. Per questo oggi il peeling è considerato a tutti gli effetti un trattamento biorigenerante.
Per quali inestetismi è indicato?
Esistono tantissimi tipi di peeling (dall'acido Mandelico al più intenso Acido Tricloroacetico - TCA) che medici estetici e dermatologi utilizzano per trattare una vasta gamma di inestetismi:
- Macchie cutanee e discromie
- Acne in fase attiva (es. con Acido Salicilico)
- Cicatrici post-acneiche (es. con TCA o Acido Glicolico)
- Invecchiamento cutaneo e perdita di luminosità
La differenza fondamentale: medico estetico vs. centro estetico
È fondamentale comprendere la differenza tra un peeling eseguito in un centro estetico e uno di competenza medica. La legge, infatti, pone dei limiti precisi: un'estetista può utilizzare acido glicolico fino a una concentrazione massima del 30%, mentre un medico può arrivare fino al 70%.
Ma non è solo una questione di concentrazione: un altro fattore cruciale è il pH. Più il pH è acido, più il peeling è potente e profondo. Solo un medico ha la competenza per gestire in sicurezza formulazioni così attive.
L'evoluzione dei peeling: massima efficacia, minimo downtime
In passato, un peeling intenso come il TCA comportava giorni di recupero, con crosticine e infiammazione evidente. Le pazienti di oggi, però, desiderano risultati massimi con il minimo disagio. Le case produttrici hanno risposto a questa esigenza creando formulazioni innovative "tamponate", che garantiscono un'altissima efficacia con un'infiammazione minima e senza la formazione di croste, permettendo un ritorno quasi immediato alla vita sociale.
I tre pilastri per una pelle sana
Qualsiasi trattamento, per essere efficace, deve poggiare su una corretta routine quotidiana. I tre canoni fondamentali della cosmetologia sono:
- Detersione: pulire la pelle in modo adeguato.
- Idratazione: fornire alla pelle l'acqua di cui ha bisogno.
- Protezione: difendere la pelle dagli agenti esterni, primo fra tutti il sole.
Un buon percorso di peeling, infatti, prevede sempre una fase di preparazione della pelle e una di protezione post-trattamento, per massimizzare i risultati e prevenire effetti indesiderati.