Mastoplastica riduttiva: la guida all'intervento per ridurre il seno
L'intervento di mastoplastica riduttiva è una procedura chirurgica il cui scopo non è solo quello di ridurre le dimensioni di un seno eccessivamente voluminoso, ma anche di migliorarne la forma, donando un aspetto più armonioso e tonico. Le ragioni che spingono una donna a ricorrere a questo tipo di intervento sono spesso sia estetiche che funzionali.
Perché scegliere la mastoplastica riduttiva?
Un seno troppo grande (ipertrofia mammaria) può causare non solo un disagio psicologico, ma anche una serie di problemi fisici che incidono sulla qualità della vita. L'intervento è indicato per risolvere problematiche come:
- Dolori cronici a collo, spalle e schiena, causati dal peso eccessivo del seno.
- Difetti di postura.
- Irritazioni cutanee croniche a livello del solco sottomammario.
L'intervento chirurgico: come si svolge
La mastoplastica riduttiva si esegue in anestesia generale e ha una durata di circa due ore. Durante l'operazione, il chirurgo rimuove il tessuto ghiandolare, il grasso e la pelle in eccesso, riposizionando il complesso areola-capezzolo più in alto. Al termine, la cute viene attentamente suturata e viene applicata una medicazione compressiva.
Le cicatrici: cosa aspettarsi
È importante sapere che all'intervento residuano inevitabilmente delle cicatrici. La loro estensione dipende dal grado di rilassamento (ptosi) e dalla quantità di tessuto da rimuovere. Generalmente si distinguono due casi:
- Ptosi lievi: È possibile utilizzare la tecnica round block, che prevede una sola cicatrice circolare attorno all'areola.
- Ptosi importanti: È necessario aggiungere una cicatrice verticale e una orizzontale, nascosta nel solco sottomammario (la classica cicatrice a "T" invertita).
Con il tempo, e con le giuste cure, le cicatrici tendono a schiarirsi e a rendersi molto meno evidenti.