Aumento del seno: grasso autologo (lipofilling) o protesi?

A cura di Dott. Stefano Gigliotti

Misurazione del seno femminile con metro da sarta

La ricerca di risultati sempre più naturali e il desiderio di alcune pazienti di evitare l'inserimento di materiali artificiali come le protesi in silicone, hanno portato allo sviluppo di una tecnica alternativa per l'aumento del seno: l'aumento con il proprio grasso, o lipofilling.

Questo approccio, che sfrutta il tessuto adiposo autologo, si affianca alla mastoplastica additiva tradizionale, offrendo una soluzione biologica e sicura in casi selezionati.

Come funziona l'aumento del seno con il proprio grasso?

La procedura è un vero e proprio autotrapianto di tessuto adiposo. L'intervento, eseguito in anestesia generale, si articola in tre fasi principali:

  1. Prelievo: Tramite apposite cannule, si preleva la quantità di grasso necessaria dalle comuni zone di accumulo, come cosce, fianchi o addome.
  2. Preparazione: Il tessuto prelevato viene purificato e preparato per il trapianto.
  3. Iniezione: Il grasso viene re-iniettato nella mammella, a livello sottocutaneo e retroghiandolare, attraverso piccole incisioni.

Per chi è indicato il lipofilling al seno? i limiti della tecnica

È fondamentale sottolineare che l'aumento con grasso non può essere considerato un sostituto della mastoplastica additiva tradizionale in tutti i casi. Rappresenta una tecnica interessante e valida, ma con indicazioni precise:

  • È ideale per pazienti che desiderano un aumento di volume modesto.
  • Non tutte le pazienti dispongono delle quantità di grasso necessarie per il prelievo.
  • È una tecnica molto utile per la correzione di asimmetrie da lievi a moderate.
  • È una scelta eccellente per le pazienti che rifiutano categoricamente le protesi.

Risultati e decorso post-operatorio

I più comuni effetti collaterali sono sovrapponibili a quelli di una liposuzione, quindi è normale la comparsa di edema (gonfiore) ed ecchimosi, che si risolvono spontaneamente nel giro di due settimane.

Per quanto riguarda la durata, è importante sapere che una parte del grasso trapiantato viene fisiologicamente riassorbita. Secondo la letteratura scientifica internazionale, la quota di grasso che attecchisce e rimane in modo permanente è del 60-70%, garantendo un risultato stabile nel tempo.